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Intervista a Fulvia Richiardone, presidente di PenSiamo APS 

Cosa si intende per pensiero critico?

Il pensiero critico è in generale un pensiero libero da pregiudizi e che applica la logica, ma non è solo questo. Il pensatore critico è una persona con una serie di caratteristiche: è un pensatore attento che non dice la prima cosa che pensa ma ci riflette un pò, cioè evita l’impulsività nel pensare: è riflessivo.

Non ha paura di vedere confutate le sue tesi, anzi è proprio nel confronto con opinioni contrastanti che trova spazio per esprimersi, ogni opinione divergente potrà sempre aiutarlo a capire meglio. Per questo crede in un processo di apprendimento che dura tutta la vita. Forse questo vi farà venire in mente Socrate, infatti il pensiero critico parte proprio da lì.

Un pensatore critico mette in discussione ciò che ha sempre creduto senza compiacersi dei risultati ottenuti, ma continuando a cercare. Ma cercare cosa? Cercare la verità, che ovviamente non è intesa in termini assoluti ma nel senso di arrivare a una posizione il più possibile vicino alla verità, sempre da mettere in discussione se si presenterà l’opportunità.  Altra caratteristica del pensatore critico è la chiarezza: tutto ciò che dice deve essere chiaro, la chiarezza nell’esprimersi richiede una chiarezza mentale.

 

Come agisce PenSiamo per diffondere il pensiero critico?

PenSiamo APS (www.pensiamo.org) è un’organizzazione no profit dove collaborano ricercatori, insegnanti, psicoanalisti, imprenditori con esperienza lavorativa nazionale e internazionale.

PenSiamo lavora nelle scuole per diffondere un metodo di insegnamento basato sul pensare e non sulla memoria. Se gli studenti potessero sentirsi protagonisti, pensando, esprimendo le loro opinioni, usando ciò che studiano nella vita quotidiana, lo studio sarebbe interessante per tutti.

 

In particolare, ci racconti come lavorate con le scuole? 

Offriamo corsi e laboratori a studenti e docenti al fine di permettere a sempre più persone di sviluppare le proprie capacità di pensare in modo critico.

Ad esempio, promuoviamo negli insegnanti un metodo didattico basato sul pensare che rende l’insegnamento e l’apprendimento un’esperienza condivisa e coinvolgente. Il metodo usato è quello del Making Thinking Visible, sviluppato da Project Zero, Università di Harvard. Si tratta di applicare una serie di strumenti, chiamati Thinking Routine, per sviluppare negli studenti le diverse capacità del pensare (guardare da diversi punti di vista, porsi domande, ragionare sulla base di prove, andare a fondo, scoprire la complessità, osservare attentamente, interpretare, catturare l’essenza, fare connessioni) nel momento stesso in cui si apprendono le materie scolastiche.
Questo metodo ingaggia perché chiede a ciascun studente di essere protagonista, di formarsi ed esprimere un’opinione, di essere ascoltato e di ascoltare. Non esiste una risposta giusta ma diversi punti di vista da motivare e argomentare.

Il risultato è vedere gli occhi degli studenti che si accendono, vederli emozionarsi per ciò che stanno scoprendo, arrivare insieme dove non sarebbero arrivati da soli, abituarsi al rispetto per le diverse idee altrui.

 

Secondo te, la società attuale a che punto è nell’applicazione del pensiero critico?

Vorrei che fosse più diffuso. Penso che proprio questo periodo storico, in cui dobbiamo abbandonare l’idea della stabilità (es. stabilità del posto fisso) e della certezza, perché i cambiamenti sono repentini, sia un’ottima occasione per fare pratica di pensiero critico.

Il modo in cui pensiamo determina come agiamo. Per questo è importante pensare bene e sviluppare la nostra capacità di pensare in modo critico. Ti aspettiamo il 21 giugno alle 15:00 per incontrare Fulvia Richiardone presidente di PenSiamo e per sperimentare nuovi modi per sviluppare il tuo pensiero critico!

 

 

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