adempiendo a tutti gli obblighi previsti dalla normativa sulla fatturazione elettronica (trasmissione fattura in formato xml, conservazione digitale, e via dicendo).
Dovranno inoltre premurarsi di richiedere ai propri clienti l’indirizzo pec e/o il codice Sdi (sistema di interscambio) necessari per la ricezione dei documenti.
In alternativa, potranno prelevare le fatture elettroniche emesse dai loro fornitori direttamente dal portale dell’agenzia delle entrate nella sezione “Fatture e corrispettivi”; in questo caso dovranno dotarsi di una pec e/o di un codice Sdi, da registrare sul sito dell’agenzia stessa, e da comunicare successivamente ai loro fornitori.
Molto dipenderà quindi dalla mole di documenti trasmessi/ricevuti: è lecito credere che gli enti no-profit che mensilmente emettono/ricevono un numero esiguo di fatture si doteranno di una semplice pec; discorso inverso per chi, dovendo gestire un numero cospicuo di documenti, preferirà usufruire dei vantaggi della gestione della fatturazione elettronica offerti dall’intermediario.
Da AICS LEGGI&FISCOnLine N° 21, a cura di Alessio Silvestri