In discussione una normativa fiscale per le competizioni videoludiche in Italia

a cura di Paolo Rendina

Uscire di strada, quanto si vede poco e il fondo è strucciolevole, è facilissimo. E così valga per la gestione (fiscale) di questo ecosistema in cerca di una normativa ad hoc che non “scimiotti” quella sportiva.

Un’identità che, forse, si riuscirà ad avere grazie al recentissimo Disegno di legge n. 970, Regolamentazione delle competizioni videoludiche, presentato dal senatore Roberto Marti il 19 dicembre scorso ha come cofirmatari Giorgio Maria Bergesio, Mara Bizzotto, Gianluca Cantalamessa, Marco Dreosto, Andrea Paganella, Manfredi Potenti, Elena Testor.

Ma ci sono tantissime altre “strade” di cui oggi vorrei parlare … Qualcuno diceva che “due cose contribuiscono ad avanzare: andare più rapidamente degli altri o andare per la buona strada”… quel qualcuno era Cartesio. Il problema è che non abbiamo mai abbastanza tempo ma, soprattutto, che non possiamo continuare a pensarci da soli in una perenne competizione. Dobbiamo imparare a camminare insieme, lasciando da parte personalismi, invidie e stupidaggini varie… ecco che, allora, forse troveremo anche la buona strada.


COMPETIZIONI VIDEOLUDICHE

Ora al vagio della 7ª Commissione permanente (Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport) del Senato il disegno di legge mira a colmare un vuoto normativo in materia di competizioni e attività videoludiche, definendo un quadro organico per la loro organizzazione e svolgimento.

Puoi leggere il mio approfondimento su Italia Oggi (QUI)

(Di seguito un estratto delle nuove disposizioni tratte da www.oinp.it a firma della Collega Avv. Emanuela Mirella De Leo)

Tra i principali aspetti del disegno di legge:

Definizione di videogioco e competizione videoludica: per videogioco s’intende “un’opera dell’ingegno complessa” mentre per competizione videoludica si intende “ogni manifestazione, anche a carattere internazionale, svolta in forma telematica o in presenza, che prevede la partecipazione di giocatori, singoli o in squadre, all’utilizzo di videogiochi, al fine di ottenere un risultato competitivo”.

Istituzione di una piattaforma nazionale: I soggetti che intendano organizzare competizioni videoludiche in Italia, anche collegate tra loro, quali tornei e campionati, in presenza o a distanza, che prevedano la corresponsione di premi in denaro o sotto forma di beni, servizi o qualsiasi altra utilità dal valore superiore all’importo di 2.500 euro, devono preventivamente registrarsi presso la piattaforma telematica tenuta e messa a disposizione dal Ministero della cultura.

Disciplina dei premi: i premi erogati nelle competizioni videoludiche saranno tassati l’articolo 30, secondo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, con applicazione dell’aliquota della ritenuta nella misura del 20 per cento.

Inquadramento dei player: I giocatori e gli operatori videoludici possono prestare la propria attività attraverso contratti di lavoro subordinato, parasubordinato, autonomo o occasionale, nel rispetto delle disposizioni della presente legge e della normativa vigente in materia

(CONTINUA A LEGGERE)

L’esame del Disegno di Legge in Commissione proseguirà nelle prossime settimane (segui qui i lavori della Commissione) e spero di poter contribuire fattivamente anche in questo caso, come avvenne per la Riforma dello Sport.

TI POTREBBE INTERESSARE